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È Facebook la “rete di sicurezza” per superare un lutto.

Quando alcune cellule cerebrali muoiono, per esempio in seguito a un ictus, il cervello si “riavvia” formando nuovi circuiti neuronali per compensare la perdita. Secondo una ricerca condotta da William R. Hobbs, esperto in scienze sociali della Northwestern University, e Moira Burke, analista dati di Facebook, la stessa cosa avviene nei social network in seguito alla morte di una persona cara. I ricercatori, analizzando circa 45.000 reti sociali su Facebook, per un totale di quasi tre milioni di persone, hanno osservato che quando una persona muore i suoi amici stretti tendono ad aumentare immediatamente il numero di interazioni tra loro di una percentuale pari a circa il 30%: inoltre, solo dopo diversi mesi la quantità di interazioni comincia a diminuire, e prima di stabilizzarsi a un valore pari a quello precedente alla perdita possono trascorrere anche due anni. Lo studio, il primo di questo tipo mai svolto su larga scala, è stato pubblicato sulla rivista Nature Human Behavior.

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