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Andria. A un anno dalla strage ferroviaria quel viaggio è ancora un’odissea.

Ore 11.06 del 12 luglio 2016, i treni dei pendolari viaggiavano tra le assolate campagne pugliesi. Due convogli ad alta velocità, tagliando l’afa che abbaia sulle cose. Fuori dal finestrino il paesaggio scorre velocemente. La terra rossa, gli ulivi, in lontananza un contadino piegato a raccogliere i frutti di un terreno fertile. Poi il buio. Lo scontro. I morti, 23. I feriti, 50. Tutto si ferma in quell’ora fatidica. Oggi il primo anniversario di quel tragico incidente tra Corato e Andria. Il dolore è ancora troppo forte per i parenti che non si rassegnano al destino. Nell’ora dello scontro, questa mattina, le campane delle chiese di Corato hanno suonato 23 rintocchi. Ad Andria il paese si è fermato, per rispettare quelle vite che sono state recise.

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